29/03/10

Letare vierte ai parlamentârs furlans

La professore Silvana Schiavi Fachin, esperte di insegnament plurilengâl, e à scrit une letare vierte ai parlamentârs furlans Pegorer, Saro e Pittoni in relazion ai lôr dubis su la pussibilitât di meti in vore lis propuestis fatis dal Comitât pe Autonomie e il Rilanç dal Friûl inte conference stampe di lunis passât. Intal prin coment o cjatais il test de letare.

2 commenti:

Comitât 482 ha detto...

Lettera aperta ai Parlamentari friulani Pegorer, Pittoni e Saro
di Silvana Schiavi Fachin

Leggo sul Messaggero Veneto del 23 marzo, la vostra ferma opposizione alle proposte del Comitato per l’autonomia volte a colmare il grave ritardo nell’applicazione delle leggi dello Stato(la 482 del 1999 ) e della Regione FVG ( la LR 29 del 2007 ) in favore della lingua e della cultura friulana.Vorrei procedere per punti e precisamente:
Uffici pubblici: in questi dieci anni in alcuni uffici – comunali, provinciali, regionali, dell’amministrazione universitaria,ecc. – che ne facessero richiesta,sono state assunte nuove figure professionali,con contratto a tempo determinato , denominate con un termine alquanto bizzarro “ sportellisti/e “ con il compito di sostenere l’attività dell’ente nella promozione della lingua e della cultura : organizzazione di incontri e convegni e di corsi di alfabetizzazione, progettazione di manifestazioni culturali e di materiale pubblicitario , offerta di servizi di consulenza e di informazione, traduzioni ecc.Giovani con buona/ottima conoscenza della lingua e preparazione culturale sono stati assunti superando un concorso e hanno svolto per alcuni anni un’attività professionalmente qualificante.Per molti il contratto è scaduto o sta per scadere e la legge non prevede che possa essere rinnovato sui fondi dello Stato. Dovrebbe quindi essere la regione a garantire loro, sulla base di una verifica della qualità del lavoro svolto , la possibilità di continuare l’attività provvedendo anche a sanare la condizione di precariato .E invece nessuno se ne occupa,favorendo la dissipazione di competenze, di posti di lavoro qualificato e aumentando la disoccupazione giovanile. Tagli di teste aspettando un federalismo che suona ingannevole e pretestuoso quando è invocato da legislatori dello Stato o regionali che paiono usarlo come ‘ specchietto delle allodole’!
Scuola: nell’articolo 2 il Comitato propone di dare la precedenza nelle assunzioni nelle scuole dell’infanzia e primarie del territorio che ha scelto l’applicazione delle leggi di tutela e nelle quali le famiglie si siano espresse per l’insegnamento della lingua e della cultura friulana e per l’uso della lingua di minoranza nelle attività educative al personale docente in possesso di una certificata competenza professionale per svolgere efficacemente tale attività. Leggo le vostre dichiarazioni e mi stupisco che venga addirittura invocata l’incostituzionalità di tale provvedimento che lederebbe, a parer vostro, il principio dell’uguaglianza dei cittadini.
Mi sembra di essere tornata agli anni sessanta quando, per insegnare una lingua, non era necessario conoscerla o avere una laurea specifica. Ricordo di aver cominciato la mia carriera, nell’ anno scolastico 1960-61, immediatamente dopo essermi laureata in lingue alla Bocconi , chiamata a insegnare francese nella scuola di avviamento di Comeglians in sostituzione di un avvocato che ,a detta della Preside Bonuzzi, una francesista, stava ‘ massacrando ‘quei poveri allievi. Dopo cinquant’anni di attività nel campo dell’insegnamento delle lingue e della formazione degli insegnanti di lingue native, seconde e straniere mi trovo a dover difendere la professionalità dei docenti considerata dai legislatori del mio paese non un bisogno fondamentale ma un privilegio ,un elemento discriminante!
A chi è stato affidato l’insegnamento della lingua e della cultura friulana in questo decennio dall’approvazione della legge? Prevalentemente a personale volontario che si è reso disponibile per svolgere l’attività e , nella maggior parte dei casi, ha cercato di crescere professionalmente, frequentando corsi presso l’Università di Udine, sperimentando modalità innovative, realizzando progetti di educazione plurilingue in friulano-italiano-lingua straniera.Senza incentivi né economici né di carriera.La scuola e gli allievi hanno bisogno di professionisti/e, non di missionari/e!

Comitât 482 ha detto...

(continuazion)

E dai nostri parlamentari ( e dai sindacati ) mi aspetterei che incalzassero il Ministero a creare una classe di concorso anche per l’insegnamento delle lingue minoritarie e quindi del friulano come esiste per l’insegnamento dell’italiano, dell’inglese, del francese e del tedesco. Che agissero con decisione perché siano avviati e generalizzati corsi di formazione e di specializzazione per gli insegnanti in servizio , gratuiti e obbligatori per coloro che scelgono tale insegnamento , con prove abilitanti e progressioni di carriera in base al merito.E invece ci si limita a condividere ma si rinvia ad una fantomatica riforma che pare per ora solo invocata e/o annunciata. Di concreto restano i tagli alla scuola, al personale, alle leggi di tutela delle minoranze. Vonde cjacaris: sveaisi !

Silvana Schiavi Fachin