20/06/08

Il vescul e il president

Leint il Gazzettino di vuê o cjatìn un articul che al fevele di un sgambi di batudis tra il President de Regjon Renzo Tondo e l'Arcivescul di Udin bons. Pietro Brollo (te foto).
O preseìn la declarazion dal bons. Brollo che al dîs: "Il furlan nol è un probleme: al è un valôr". E je une posizion che al à cjapât plui voltis e che nus fâs plasê. Dut câs, dal moment che si fevele di Glesie, o profitìn par fâ ancje une domande ae Arcidiocesi: ce fin aial fat il Messâl Roman par furlan, che al è fer a Rome dal 2006? O sperìn che i vescui dal Friûl a fasin sintî la lôr vôs alì de Cei par che alc si movi.
Par cui che nol savès, la motivazion e je une vore banâl, ma avonde ofensive pai furlans: la Cei no à voie di aprovâ la traduzion par furlan de Tertia editio typica, parcè che prime e à di sei finide chê par talian... Robis di no crodi!
Par savênt di plui su la cuistion dal Messâl, lait a lei il sît di Glesie Furlane e il sît de Patrie dal Friûl.

Tal prin coment, us metìn l'articul dal Gazzettino

2 commenti:

Comitât 482 ha detto...

Sul Gazzettino 20/06/2008


L’arcivescovo e il governatore si sono incontrati a Udine

Monsignor Brollo a Tondo «Ridia slancio al Friuli»
Udine

Non si sono ancora confrontati vis-a-vis, ma intendono farlo e arriveranno all'appuntamento avendo in agenda la stessa priorità: la famiglia.
Lo hanno confermato ieri l'arcivescovo di Udine, Pietro Brollo , e il presidente della Regione, Renzo Tondo, a margine dell'inaugurazione del recuperato studentato del convento Beata Vergine delle Grazie a Udine.
Sollecitato, il primo a lanciarsi è Tondo che dice: «Perché non mi fate parlare con la Chiesa su quanto è importante la famiglia, su quali sono le leggi su cui vogliamo lavorare, su quanto sono importanti le cose che faremo circa la sicurezza?».
Accontentato, perché poco più in là l'arcivescovo, a fronte del nuovo corso regionale avviato e pur non volendo entrare nello specifico dei provvedimenti, considera: «Qualcosa andrebbe compreso meglio e quindi ho bisogno di confrontarmi, perché non sempre quanto si riporta consente una totale comprensione e la possibilità di cogliere le motivazioni di fondo».
Incontro, quindi, che s'ha da fare e se l'augurio di monsignor Brollo è che «possano lavorare bene e sul serio, perché l'efficienza è necessaria», lo stesso arcivescovo non esita ad elencare i temi che gli stanno più a cuore, anzi, quelli che definisce principali: la famiglia, perché il suo disagio è notevole, e i giovani. E poi c'è la sanità, «che non pongo in secondo ordine - puntualizza mons. Brollo - ma su cui mi pare ci siano più sensibilità e risposte e dunque mi auguro non tornino indietro». La cita per ultima, ma sottolinea, «non da ultimo, in agenda pongo la montagna, che non ha ancora risolto i suoi problemi e la situazione è difficile e pesante».
Ma al concittadino che guida la regione, Tondo e l'arcivescovo sono infatti entrambi di Tolmezzo, monsignor Brollo lancia anche una sollecitazione più ampia, che raccoglie le questioni sul tappeto una ad una e le assomma in sé: «Mi sta a cuore che si ridia slancio al nostro Friuli - sottolinea -, perché lo vedo in sofferenza, ed ora si ridiscute addirittura la specificità e specialità di questa regione. Per noi sono temi significativi e importanti - aggiunge Brollo - e quindi andrebbero approfonditi».
Però, tra le questioni su cui la Chiesa friulana ha avuto sempre una posizione chiara e non ha mai mancato la prima linea c'è la difesa della lingua friulana. Tema tornato a rinfocolare gli animi, dopo le anticipazioni della Giunta di voler rimettere mano al testo di legge regionale varato nella passata amministrazione. Su questo, però, ieri Tondo non c'ha visto più ed è sbottato: «Lo abbiamo già spiegato, non vogliamo il silenzio assenso e non vogliamo appesantire gli enti pubblici con obblighi. Dopo di che la legge rimane. A questo punto, sono io a chiedere che la Chiesa mi dica se in questa regione il problema è il friulano».
A stretto giro la risposta dell'Arcivescovo: «Il friulano non è un problema, è un valore. Che va tutelato. L'ho detto, e lo confermo, anche attraverso l'insegnamento nella scuola e l'uso veicolare. Non ho mai sostenuto - aggiunge l'Arcivescovo - che la legge regionale sia perfetta, miglioramenti sono sempre possibili. La sostanza è la difesa della lingua. Parliamone».

An. La.

Scovacis ha detto...

Mandi, par cui che al vûl, l'articul de Patrie che fevele de cuestion dal messâl si cjatilu a cheste direzion:

http://www.lapatriedalfriul.org/?p=205

Linkait pur diretamentri i articui, copiait, comentait. Mandi