31/01/09

Sanitât par furlan

Si è davuelt vinars ai 30 di Zenâr li de sede de Regjon a Udin un incuintri di presentazion dai progjets in lenghe minoritarie inmaneâts in chescj agns de Aziende Sanitarie n.4. A rivuart de impuartance dal ûs des lenghis minorizadis inte sanitât o ripuartìn un biel intervent dal dotôr Guglielmo Pitzalis: Cuant che si fevele di salût , al ven naturâl doprâ la lenghe locâl come lenghe dal cûr, uniche che pues esprimi ad in plen dut ce che la persone e prove e e sint dentri di se cuant che a va dal miedi: tal rapuart cui miedis e cui infermîrs podê fevelâ par furlan al gjave la pôre, al jude a sopuartâ il dolôr di contâ sensazions e sintiments di dentri di se, cuasi come se la complicitât di une lenghe segrete e vierzi la puarte de empatie di un cun chel altri e alore si pues contâsi propit dut. Se curâ il mâl al vûl dî cjapâsi a cûr il malât come se al fos dutun anime e cuarp, par judâlu intun percors di vuarison no dome biologjiche, o varìn di imparâ a no rompi chest fîl e fâ cressi la nestre lenghe par doprâ cun coretece la “traduzion” intune diagnosi e intune terapie sientifiche de malatie che la persone nus conte.
Dal sigûr al sarès biel no inmalâsi ma lis predicjis no bastin soredut se a samein nassudis di fûr de nestre esperience di vite sociâl, se no tegnin cont dai valôrs ancje simbolics des robis e des peraulis che o doprìn par clamâlis: o sin daûr a imparâ a doprâ il furlan pe informazion e pe educazion sanitarie, pe promozion de salût, ven a stâi par un “biel vivi”. Fâ vuê sanitât par furlan (ma ancje in cualsisei altre lenghe piçule o grande e di cualsisei bande dal mont) al vûl dî meti in vore ogni dì i dirits garantîts dai principis fondamentâi de nestre costituzion (articui 3 e 6 e 32) tal spirt di une medisine democratiche e popolâr poiade su la fonde de cognossince sientifiche e des relazions umanis.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

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31.01.09

Udine: Sanità - La promozione delle lingue minoritarie, in particolare del friulano, ha dato ottimi risultati

L'uso delle lingue minori permette un reale e sentito avvicinamento nel rapporto tra medico e paziente, tra utente e struttura sanitaria


L'assessore Molinaro si è complimentato per il centinaio di operatori sanitari impegnati in un percorso di formazione sul friulano


Udine - "L'esperienza di comunicazione in lingua di minoranza, in particolare in friulano, nei rapporti tra pazienti e struttura sanitaria portata avanti dall'Ass 4 'Medio Friuli' in questi anni, dimostra nei fatti che con tecniche efficaci, linguaggi visivi e comunicativi appropriati, i risultati sono tangibili. Questo, dunque, è un percorso che va continuato ed anzi inserito in fase di definizione del programma quinquennale di politica linguistica con il quale la Regione porrà obiettivi e priorità a medio e lungo termine per la promozione della lingua friulana".

E' questo l'indirizzo che l'assessore regionale alla Cultura, formazione ed istruzione, Roberto Molinaro, ha voluto rimarcare, al termine dell'incontro "Lenghis in salût - Jeziki prizdravju - Lingue in salute", promosso a Udine dal Servizio regionale identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero e dal Servizio Medicina sociale del Dipartimento di prevenzione dell'ASS Medio Friuli, per affrontare l'uso delle lingue minoritarie nella comunicazione sociale e sanitaria, alla luce dell'esperienza maturata in questi anni da parte della stessa Azienda sanitaria.

"L'incontro - ha spiegato Molinaro - si inserisce in un programma di approfondimento nel quale desideriamo mettere in evidenza alcune buone pratiche nel settore della promozione delle lingue minoritarie, in particolare del friulano. L'obiettivo è quello di fare il punto su quanto fatto finora per capire i futuri spazi di manovra. In questo contesto, affrontare il diritto alla salute e il diritto all'uso della propria lingua madre rappresenta un punto tra i più salienti".

Ad illustrare le politiche comunicative dell'Azienda sanitaria 4 - la più vasta e complessa della regione e quella dove insiste la maggioranza della popolazione friulanofona - sono stati il direttore generale, Giorgio Ros, il responsabile del Servizio Medicina Sociale, Guglielmo Pitzalis, e Maria Cristina Novelli, responsabile del Servizio comunicazione esterna, interna, marketing, Urp.

Gli interventi, moderati dal direttore del Silce, Servizio regionale identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero, Marco Stolfo, hanno ripercorso politiche e scelte comunicative concrete (tante le campagne illustrate e che hanno promosso screening mammografici, vaccinazioni antinfluenzali, lotta all'Aids, alla legionella, fino agli studi sull'uso del friulano in oncologia per attenuare il dolore o la creazione di un dizionario tecnico per i medici) e che hanno dimostrato nel tempo come l'uso delle lingue minori consenta un reale e sentito avvicinamento nel rapporto tra medico e paziente, tra utente e struttura sanitaria.

"Le lingue materne sono strategiche per creare un rapporto più vicino con l'utente. Bastano anche poche espressioni scambiate con l'operatore sanitario per dare l'impressione ai cittadini di potersi esprimere con più facilità e familiarità e per consentire un flusso di informazioni più chiare e dirette", ha fatto notare Maria Cristina Novelli.

Quello di "accorciare le distanze tra utenti e struttura" è un imperativo a cui una struttura sanitaria pubblica e territoriale deve del resto tenere particolarmente in conto. Un imperativo che è proprio ben chiaro nella programmazione delle iniziative intraprese e illustrate da Guglielmo Pitzalis.

"Ci siamo resi conto con l'esperienza - ha spiegato il responsabile del servizio di Medicina Sociale dell'Ass 4 - che il friulano è realmente la lingua della complicità e del cuore tra medico e paziente. Per questo abbiamo lavorato a molte campagne di marketing sociale utilizzando i contributi della legge 482 per il friulano e lo sloveno e che hanno vinto anche riconoscimenti nazionali, oltre ad organizzare molti corsi di formazione linguistica per i nostri dipendenti, da ultimo - ha illustrato Pitzalis - quello avviato da poco nelle sedi di Udine, Codroipo, Cividale, San Daniele e Tarcento e che coinvolgerà 61 infermieri, 21 sportellisti, 22 medici".

Un'iniziativa, quest'ultima, che ha riscontrato il plauso dell'assessore Molinaro, che si è complimentato per il centinaio di operatori sanitari impegnati in un percorso di formazione sul friulano.

"Ci impegneremo per dare continuità e sostegno a questi percorsi già strutturati e che dimostrano che si è sulla strada giusta per la promozione della lingua friulana. Chi pensava che la parziale impugnazione della legge regionale sul friulano significasse uno stop al sostegno di iniziative importanti si sbagliava. Anzi, l'amministrazione regionale desidera mettere a sistema proprio le migliori pratiche nel settore della promozione linguistica", ha concluso Molinaro.

Anonimo ha detto...

a si sa che i furlans cunt che tabaian cu i miedis o infermieris a si sintin plui sicur cuant ca doprin le marelenghe

Anonimo ha detto...

chets an pe la fiste de patrie del friul del 3 di avril fazin une manifestazion pa reclama la non aplicazion 482 co un concert in plazze a segui 2 coinvolgi ancje i politics come cecotti e strassoldo che i media locai nu iu fazin neancje plui un interviste

Anonimo ha detto...

si porta a udin un millar di manifestantz no sares une brutte idee