10/03/11

Rai e furlan: vonde cui zuguts!

L'unic element sigûr intal rapuart jenfri lenghe furlane e servizi radiotelevisîf public al è che o sin za al cuart contrat di servizi di file là che no son rispietâts i oblics previodûts de leç statâl 482/99, ven a dî almancul une disine di agns di violazion de leç. Lis responsabilitâts no son dificilis di cjatâ, viodût che a firmâ il contrat a son doi sogjets: il Guvier talian cul so ministeri di riferiment e la societât concessionarie dal servizi radiotelevisîf public, o sei la Rai.
Tal ultin contrat di servizi al someave che si ves rivât a fâ almancul un pas indenant cu la citazion esplicite de lenghe furlane tra chês che la Rai e à di doprâ inte sô programazion (cul solit rimant a convenzions di pueste). Ae fin dai fats, però, si va a colâ simpri sul stes pont: i bêçs. Ae dirigjence de Rai no i interesse nuie dai oblics che e je clamade a rispietâ daûr de leç e no i free nancje dai dirits dai furlans, e vûl che al sedi cualchidun altri a meti i bêçs.
I bêçs cumò a son - al à dite l'assessôr De Anna intun articul publicât îr su "il Gazzettino" - e si ju tirarà fûr dai trasferiments che il Stât talian al da ae nestre Regjon par meti in vore la 482. Chei bêçs li, invezit, a coventin par altris setôrs di intervent e no par paiâ la radiotelevision publiche: no dome la leç no lu previôt, ma nol è nancje just. La presince de lenghe furlane inte radiotelevision publiche e à di jessi garantide de Rai cu lis risorsis che a vegnin metudis par cuvierzi il contrat di servizi o, al plui, di une convenzion jenfri Stât e Rai. E je ore di finîle cui zuguts!
Intal spazi dai coments, par cui che al à voie di vê cualchi element in plui, o proponìn sei l'articul da "il Gazzettino", sei il comunicât dal Comitât 482 sul argoment.

2 commenti:

Comitât 482 ha detto...

Friulano in Rai: i fondi vanno garantiti nel contratto di servizio

Dopo aver letto le dichiarazione dell’assessore regionale Elio De Anna riportate nell’articolo “Friulano in Rai” pubblicato mercoledì 9 marzo dal quotidiano “Il Gazzettino”, ci sembra utile evidenziare alcuni aspetti che riteniamo rilevanti per la questione in oggetto.
Il primo comma dell’articolo 12 della legge statale 482/99 dice che “Nella convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e nel conseguente contratto di servizio sono assicurate condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza.” Assicurare le condizioni per la tutela, significa anche garantire le risorse per attuarla: risorse che vanno reperite all’interno della copertura finanziaria prevista del contratto RAI – Ministero. Nel contratto di servizio – per quanto ne sappiamo – queste risorse finanziarie non ci sono, come non ci sono le condizioni minime di tutela esplicitamente previste dal regolamento attuativo della legge 482/99. Benché l’impegno indicato anche per il friulano dal nuovo contratto di servizio sia un passo avanti positivo, ci troviamo di fronte ad una nuova violazione della legge 482/99. E questo è un dato di fatto.
Rimaniamo dunque perplessi quando l’assessore De Anna – di cui apprezziamo l’impegno che sta mostrando per trovare una soluzione al problema – dice che i soldi ci sono e che “saranno parte di quella quota che lo Stato trasferisce ogni anno alla Regione per l'attuazione della legge 482/99”. I fondi statali per la 482 servono per finanziare altri servizi previsti dalla legge. Le risorse per garantire la presenza del friulano nel servizio radiotelevisivo pubblico devono essere assicurate dal Governo italiano e dalla RAI attraverso il contratto di servizio o con apposite convenzioni tra questi due soggetti, e non sottratte ai già scarsi fondi che la nostra Regione riceve per l’attuazione della 482 sul proprio territorio.
L’assessore De Anna parla di 200 mila euro, il riferimento è alla cifra che la Regione assegnava alla RAI del Friuli – Venezia Giulia per la “sperimentazione” attuata negli ultimi anni. Ora però occorre porre fine alla fase di “sperimentazione” e cominciare a garantire quel servizio radiotelevisivo pubblico nella propria lingua che ai friulani spetta di diritto. L’entità delle risorse necessarie è dunque ben altra.
Poiché la RAI non sembra in grado di offrire questo servizio, si provveda almeno a ripristinare le risorse a quelle emittenti private che fino ad ora hanno garantito, almeno nel settore radiofonico, quel “servizio pubblico” che la RAI non ha saputo offrire. Su questo sì che la Regione può intervenire immediatamente. Un impegno che l’assessore De Anna si è pubblicamente assunto e che ci auguriamo trovi attuazione senza ulteriori indugi.

Il portavoce del Comitato 482
Carlo Puppo

Comitât 482 ha detto...

Da "il Gazzettino" dai 9 di Març dal 2011


FRIULANO in Rai
I fondi ci sono

1200 mila euro necessari arriveranno dallo Stato

Per riprendere le trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua friulana, l'assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna non demorde anche se, con realismo, non da tempi certi. Però, dopo aver spedito la lettera al ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, che ha sbloccato l'annoso impasse facendo introdurre nella convenzione Rai-Presidenza del Consiglio il termine «friulano» accanto a francese, tedesco, ladino e sloveno, non lascia la strada intrapresa. Il punto di riferimento per la battaglia «che proseguirà è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, con cui verificherò come e se vi è la disponibilità all'inserimento delle trasmissioni televisive». Un percorso probabilmente non agevole, visti i tempi e i problemi urgenti in agenda, ma da perseguirsi, perché, come ha più volte ribadito anche ai recenti Stati generali sulle lingue minori, «sono una ricchezza da diffondere». Nel frattempo, comunque, c'è il risultato tutt'altro che scontato ottenuto con l'articolo 17 della convenzione tra la Rai e la Presidenza del Consiglio. Al comma 2, prima la dichiarazione di principio, «la Rai si impegna in particolare ad effettuare trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina per la Provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la Provincia autonoma di Trento, in lingua francese per la Regione Valle d'Aosta, in lingua slovena e friulana per la Regione Friuli Venezia Giulia». Quindi il successivo capoverso: «Sulla base di apposita convenzione Rai si impegna ad effettuare trasmissioni radiofoniche in lingua friulana per la Regione Friuli Venezia Giulia».
Ciò significa, che occorre reperire 200 mila euro, tanti erano i fondi che la Regione ha stanziato per le trasmissioni sperimentali realizzate negli ultimi due anni.
«Soldi che ci sono - sottolinea De Anna - Saranno parte di quella quota che lo Stato trasferisce ogni anno alla Regione per l'attuazione della legge 482/99».

Antonella Lanfrit