10/04/08

Lis rispuestis dai candidâts / Provincie di Udin

In mert al document pai dirits linguistics che o vin mandât ai candidâts e che si 'nt fevele achì, o publichìn tai coments lis rispuestis che nus son rivadis dai candidâts, ma dome chês svilupadis tun document. Tal câs de Provincie di Udin nus àn rispuindût Fontanini, Strassoldo e Travan.

3 commenti:

Comitât 482 ha detto...

Cheste e je la rispueste di Travan:

La provincia di Udine ha presenti, nel suo territorio, le minoranze linguistiche friulana, slovena e tedesche. Il friulano, in particolare, è la lingua di uso comune più diffusa nel territorio provinciale. Tali lingue sono riconosciute dalle leggi statali 482/99 e 38/01 e dalle leggi regionali 26/07 e 29/07.
Nel prossimo mandato amministrativo i già avviati interventi di tutela e promozione delle lingue minoritarie andranno ulteriormente rafforzati. Andrà così completato il piano di posizionamento della segnaletica stradale bilingue nei diversi territori interessati e andrà rafforzato l’ufficio per le lingue proprie del territorio con personale per lo sloveno e il tedesco.
Per quanto riguarda lo specifico ruolo della Provincia, essa dovrà svolgere, con adeguate risorse umane e finanziarie, un ruolo di sostegno e coordinamento delle diverse realtà associative culturali impegnate nelle politiche linguistiche. Di particolare importanza sarà il ruolo attivo che la provincia dovrà svolgere nel collaborare con gli enti locali (Comuni, Comunità montane) e con gli istituti scolastici.
Per quanto riguarda il friulano, la provincia si impegnerà attivamente a collaborare con l’ARLeF (Agenzia regionale per la lingua friulana) per la redazione dei piani di politica linguistica, così come previsto dalla legge regionale 29/07.
La Provincia opererà assieme alle amministrazioni locali per il sostegno gli interventi in favore del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Valcanale.
La tutela e la promozione delle lingue presenti nel territorio provinciale rappresenta un punto fondamentale per mantenere e accrescere quella straordinaria ricchezza che è il plurilinguismo.
Solo un Friuli consapevole del suo patrimonio linguistico e culturale saprà essere al meglio un territorio aperto, moderno e pienamente europeo.

Comitât 482 ha detto...

Cheste e je la rispueste di Strassoldo:

Sono lieto di rispondere al documento del Comitato 482 riguardante gli impegni che devono essere assunti dalla nuova Amministrazione Provinciale.

E’ noto che con la elezione di chi scrive ai vertici della Provincia di Udine si è registrato un forte impegno per lo sviluppo di azioni e iniziative a favore delle lingue minoritarie riconosciute dalla Legge 482/1999. Azioni che si sono arenate e in parte soppresse dalla gestione commissariale, che come primo atto ha provveduto a sopprimere il telegiornale in lingua friulana, a ridimensionare l’ufficio per la promozione delle identità e a ridurre al minimo le iniziative riguardanti la Festa del Friuli, che è tornata ad assumere il significato di una iniziativa volontaristica portata avanti da una certamente benemerita associazione.

La Provincia di Udine deve ritornare ad assumere un ruolo trainante per tutte le iniziative di promozione che si svolgano sul proprio territorio ed rinnovare un impegno forte a favore dello sviluppo e della diffusione della lingua friulana e delle specifiche caratteristiche delle comunità germanofone e slavofone, che rappresentano un grande elemento di ricchezza per l’intera comunità friulana.

In particolare si dovrà:

1) sostenere e attuare tutti i contenuti delle leggi statali 482/1999 e 38/2001 e delle leggi regionali 26/2007 e 29/2007, con particolare riguardo all’impiego della lingua friulana e delle altre lingue minoritarie nella pubblica amministrazione;

2) definire un piano circostanziato di politica linguistica con particolare riferimento alle competenze proprie della Provincia: promozione dell’uso della lingua friulana nell’ambito dei propri uffici, corsi di formazione per il personale della provincia, introduzione integrale del bilinguismo in tutte le situazioni (cartellonistica interna, scritte sulle automobili di servizio che portino l’indicazione della Provincia, quali quelle della Polizia Provinciale, dei Servizi ambientali, dei Servizi della Viabilità, e così via), apprestamento di strumenti per l’uso del friulano scritto negli uffici comunali, nelle scuole, costruzione di una serie completa di glossari per i vari campi della vita sociale e professionale, ecc.

3)rafforzare l’Ufficio per la promozione delle identità, sia per quanto riguarda il friulano, sia in ordine a competenze specifiche nel campo delle altre identità, e in particolare la tedesca e la slovena; l’Ufficio deve essere messo in grado non di esplicare non attività meramente amministrative (istruttorie e rendicontazioni di contributi), ma di porsi come come strumento di attiva promozione e organizzazione di iniziative;

4)completare i programmi di introduzione a tutti i livelli del bilinguismo nella segnaletica stradale e in quella relativa alle scuole e agli uffici della Provincia o in qualche modo influenzabili dall’Amministrazione (ad esempio attraverso contributi, che devono essere vincolati al pieno rispetto delle leggi di tutela); vi è in particolare da completare la segnaletica stradale in Val di Resia (in attesa che quella comunità trovi un accordo sulla grafia da adottare), e in qualche altro limitato settore della rete viaria, mentre si dovranno incentivare i comuni ad adottare il bilinguismo nella segnaletica di loro competenza;

5)sviluppare azioni importanti di coordinamento tra istituzioni e associazioni, tra enti pubblici e privati, favorendo la costituzione di associazioni di settore per l’uso delle lingue proprie in particolari ambiti (economici, professionali, culturali, sociali), sull’esempio della Società Scientifica e tecnologia Friulana), ricostituendo le Commissioni per il friulano, il tedesco e lo sloveno, coinvolgendo enti statali e regionali operanti sul territorio provinciale per l’introduzione del bilinguismo e la diffusione dell’uso delle lingue proprie (Aziende sanitarie, produttive, ecc.);

6)introdurre l’uso delle lingue proprie nei mezzi di comunicazione di massa, riavviando il telegiornale quotidiano in lingua friulana, rilanciando il programma televisivo settimanale destinato alle isole linguistiche tedesche, organizzando un programma quantomeno settimanale per valorizzare le comunità slavofone, avviando un programma specifico di sostegno alla conservazione dell’antica parlata veneta lagunare;

7)utilizzare al meglio tutte le possibili fonti di finanziamento europee, statali e regionali dirette alla tutela delle minoranze linguistiche e ritagliare nell’ambito del bilancio provinciale anche risorse proprie per un’azione di rivalutazione che deve essere uno degli elementi fondamentali della politica di promozione della comunità e della identità del Friuli nelle sue varie espressioni linguistiche.

La Provincia di Udine deve proseguire nella sua azione diretta alla costruzione di una entità istituzionale propria che nasca dalla associazione delle tre Province friulane, anche al fine di dare coerenza e forza ad un programma permanente di valorizzazione di una specificità di grande importanza, e che peraltro rappresenta la sola e vera giustificazione di un regime di favore che la comunità nazionale riserva alla comunità regionale attraverso il regime di autonomia speciale.

Comitât 482 ha detto...

Fontanini nus à mandât une rispueste curte e duncje no vin nissun document di publicâ.